04 agosto 2023
Il 20/07/2023 è stato pubblicato il report della Commissione Adozioni Internazionali delle adozioni concluse nell’anno 2022. Analizzando i numeri si rileva la ripresa post-pandemica delle procedure di adozione con un lieve e costante incremento di autorizzazioni all’ingresso registrato negli anni 2021/2022, anche se siamo lontani dai numeri registrati nel 2019, anno precedente all’arrivo della pandemia. Nonostante il superamento dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti restrizioni, infatti, gli effetti di quanto accaduto sono ancora rilevabili nell’ambito del complesso sistema delle adozioni internazionali. Si pensi, ad esempio, che anche nel 2022 è proseguito il blocco delle procedure adottive in Cina, che negli anni precedenti rappresentava uno dei principali Paesi di origine dei minori adottati all’estero. Inoltre, va considerato, quale elemento di criticità, il conflitto russo-ucraino iniziato il 24 febbraio 2022. A partire da quella data, infatti, si è assistito a un progressivo rallentamento, nel corso di tutto il 2022, delle procedure adottive sia in Ucraina che in Federazione russa. Nonostante il conflitto però, nel corso dell’anno si sono concluse positivamente tutte le procedure adottive pendenti riferite a minori ucraini, con l’ingresso in Italia di tutti i bambini e le bambine già abbinati a genitori italiani, e sono proseguite le procedure di adozione internazionale in stato avanzato relative a minori appartenenti alla Federazione russa.
Lo scenario internazionale che emerge dai dati dei Paesi di origine dei minori si conferma relativamente stabile nell’ultimo quinquennio. Per il 2022, infatti, l’Europa resta al primo posto per numero di adozioni, con il 36,8% di autorizzazioni all’ingresso in Italia a scopo adottivo, pur avendo perso nel tempo molti punti percentuali; l’America Latina si conferma il secondo continente di provenienza, con un’incidenza del 33,1%; il continente asiatico si colloca in terza posizione, con il 23,5% degli adottati, mentre il continente africano raggiunge il 6,6% del totale.
Le caratteristiche dei minori restano a loro volta piuttosto stabili in termini di genere, di età media all’ingresso in Italia e di incidenza dei casi definiti special needs che nel 2022 ha riguardato il 55,4% dei minori autorizzati all’ingresso. La conferma dell’incidenza in termini numerici di minori in condizioni complesse, testimonia la disponibilità delle famiglie italiane a mettere al centro del percorso adottivo il diritto del bambino ad avere una famiglia, tenendo conto del suo superiore interesse.
Per quanto riguarda il “tempo dell’attesa” medio, l’Ungheria resta uno dei paesi con quello più basso (nel 2022 il dato è di 39,5 mesi dal conferimento di incarico all’Ente autorizzato, secondo solo al Brasile), mentre per quanto concerne l’età media dei minori adottati si colloca al quinto posto (7,9 anni).
Per il 2022, L’Ungheria è al secondo posto dietro alla Colombia, sia come paese di provenienza dei minori adottati in termini percentuali, (14,8 % per l’Ungheria e 20,9 % per la Colombia), che per numero di minori entrati in Italia (146 dalla Colombia e 103 dall’Ungheria). Di questi 103, 39 sono entrati grazie alla mediazione del Nostro Ente. Ci auguriamo che il trend positivo continui anche per l’anno 2023 e che sempre più minori possano veder soddisfatto il loro diritto universale alla famiglia.
Il 20/07/2023 è stato pubblicato il report della Commissione Adozioni Internazionali delle adozioni concluse nell’anno 2022. Analizzando i numeri si rileva la ripresa post-pandemica delle procedure di adozione con un lieve e costante incremento di autorizzazioni all’ingresso registrato negli anni 2021/2022, anche se siamo lontani dai numeri registrati nel 2019, anno precedente all’arrivo della pandemia. Nonostante il superamento dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti restrizioni, infatti, gli effetti di quanto accaduto sono ancora rilevabili nell’ambito del complesso sistema delle adozioni internazionali. Si pensi, ad esempio, che anche nel 2022 è proseguito il blocco delle procedure adottive in Cina, che negli anni precedenti rappresentava uno dei principali Paesi di origine dei minori adottati all’estero. Inoltre, va considerato, quale elemento di criticità, il conflitto russo-ucraino iniziato il 24 febbraio 2022. A partire da quella data, infatti, si è assistito a un progressivo rallentamento, nel corso di tutto il 2022, delle procedure adottive sia in Ucraina che in Federazione russa. Nonostante il conflitto però, nel corso dell’anno si sono concluse positivamente tutte le procedure adottive pendenti riferite a minori ucraini, con l’ingresso in Italia di tutti i bambini e le bambine già abbinati a genitori italiani, e sono proseguite le procedure di adozione internazionale in stato avanzato relative a minori appartenenti alla Federazione russa.Lo scenario internazionale che emerge dai dati dei Paesi di origine dei minori si conferma relativamente stabile nell’ultimo quinquennio. Per il 2022, infatti, l’Europa resta al primo posto per numero di adozioni, con il 36,8% di autorizzazioni all’ingresso in Italia a scopo adottivo, pur avendo perso nel tempo molti punti percentuali; l’America Latina si conferma il secondo continente di provenienza, con un’incidenza del 33,1%; il continente asiatico si colloca in terza posizione, con il 23,5% degli adottati, mentre il continente africano raggiunge il 6,6% del totale.Le caratteristiche dei minori restano a loro volta piuttosto stabili in termini di genere, di età media all’ingresso in Italia e di incidenza dei casi definiti special needs che nel 2022 ha riguardato il 55,4% dei minori autorizzati all’ingresso. La conferma dell’incidenza in termini numerici di minori in condizioni complesse, testimonia la disponibilità delle famiglie italiane a mettere al centro del percorso adottivo il diritto del bambino ad avere una famiglia, tenendo conto del suo superiore interesse.Per quanto riguarda il “tempo dell’attesa” medio, l’Ungheria resta uno dei paesi con quello più basso (nel 2022 il dato è di 39,5 mesi dal conferimento di incarico all’Ente autorizzato, secondo solo al Brasile), mentre per quanto concerne l’età media dei minori adottati si colloca al quinto posto (7,9 anni). Per il 2022, L’Ungheria è al secondo posto dietro alla Colombia, sia come paese di provenienza dei minori adottati in termini percentuali, (14,8 % per l’Ungheria e 20,9 % per la Colombia), che per numero di minori entrati in Italia (146 dalla Colombia e 103 dall’Ungheria). Di questi 103, 39 sono entrati grazie alla mediazione del Nostro Ente. Ci auguriamo che il trend positivo continui anche per l’anno 2023 e che sempre più minori possano veder soddisfatto il loro diritto universale alla famiglia.
Rapporto sui fascicoli dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.